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Apple, arriva iPhone 5

Apple ci sorprende ancora una volta.
Il nuovo iPhone si chiama iPhone 5, non “nuovo” iPhone.
Ma le novità ci sono: Retina display da 4 pollici, connettore Lightning, processore A6, LTE/4G e design in alluminio.

Il nuovo device si presenta più sottile che mai: solo 7,6 mm avvolto in una cover in puro alluminio anodizzato.
È più sottile del 18% e più leggero del 20% rispetto all’iPhone 4S. E c’è un Retina display da 4 pollici con risoluzione 1.136 x 640, 326 PPI e formato 16:9.
Tim Cook spiega anche il motivo della scelta: è più comodo da maneggiare e regala più spazio per visualizzare le tue informazioni. Insomma, vedi più cose sullo schermo: più email, più appuntamenti in agenda e cinque file di icone sulla Home. Tra l’altro le “vecchie” applicazioni, almeno stando alla presentazione,  sembrano funzionare alla perfezione anche sul nuovo display maggiorato.

Altre novità? Sì, c’è la connessione LTE (4G), peccato che in Europa sia disponibile solo in Germania, e il supporto Wi-Fi 802.11n dual-band. L’iPhone 5 è dotato, inoltre, del nuovo chip Apple A6: due volte più veloce dell’A5, anche a livello grafico. Un boccone indigesto per la batteria? No perché Apple assicura che dura più di quella dell’iPhone 4S.

La fotocamera iSight è sempre da 8 Mpixel (risoluzione 3.264×2.448) ma migliorata. Completamente riprogettata – più piccola del 25% rispetto a quella dell’iPhone 4S – con una protezione in cristallo di zaffiro (più sottile e resistente del vetro standard), e più “scattante” del 40%. Spunta anche la funzione Panorama per catturare immagini fino a 28 Mpixel: basta infatti spostare la fotocamera con un unico movimento lineare per farci stare tutto quello che ti trovi di fronte.
Non manca la funzione di video recording a 1080p che include una migliore stabilità quando riprendi, rilevamento dei volti (fino a 10) e la possibilità di scattare foto mentre registri. La nuova fotocamera anteriore FaceTime HD, invece, ti permette anche di fare autoscatti e registrare video HD a 720p. Che puoi facilmente condividere online tramite iCloud.

Un nuovo connettore. Si chiama Lightning, è più piccolo, resistente e “intelligente” rispetto al vecchio 30 pin che va definitivamente in pensione. La “new entry” è più intelligente perché è in grado di adattarsi ai segnali richiesti da ciascun accessorio. Novità anche sul fronte audio con i nuovi auricolari EarPods dal design completamente rinnovato. Apple ha impiegato 3 anni a progettarli ma, a quanto pare, si adattano perfettamente alle orecchie di tutti e “pompano” il suono direttamente nel “cervello”. Il microfono adesso è direzionale ‘beam-forming’ e il rumore di fondo viene neutralizzato sfruttando una nuova tecnologia.

Per quanto riguarda il prezzo, l’Italia, ormai è confermato, non è più nella lista dei paesi VIP. L’iPhone 5 sarà, infatti, in preordine a partire dal 14 settembre e in vendita dal 21 settembre negli Stati Uniti e altre parti del mondo. Da noi arriverà solo dal 28 settembre.
Apple Italia non ha ancora comunicato i prezzi, ma negli States costerà quanto l’iPhone 4S, ossia 199$ (16GB), 299$ (32GB) e 399$ (64GB) con contratto biennale.

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Sony lancia la PlayStation 3 Super Slim

Siete tra coloro che aspettavano un annuncio imminente della PlayStation 4? Complimenti, siete in buona compagnia.
La generazione corrente di console ha, infatti, un po’ stancato, se non altro perché ha cristallizzato l’hardware sugli standard del 2006, e perché i grandi publisher hanno bloccato qualsiasi nuova idea in attesa del lancio della next-gen. Il risultato? Siamo sommersi di prequel e sequel…

Ancora PS3 – Per il colosso giapponese, però, a quanto pare non è ancora giunto il momento di pensionare la PlayStation 3, visto che ha appena annunciato la nuova PlayStation 3 Super Slim, che va a sostituire il modello attualmente sul mercato. La nuova (e immaginiamo ultima) incarnazione della PS3 sarà ancora più piccola del 25%, verrà prodotta sulla stessa linea di assemblaggio dell’attuale Slim e utilizzerà componenti più economici, oltre ad avere un imballaggio più piccolo.

L’offerta – Il Vecchio Continente avrà a disposizione due modelli: il primo avrà 12GB di memoria Flash, sarà disponibile il 12 ottobre e costerà 229 euro, mentre il secondo ospiterà invece un hard disk da 500GB sarà in vendita già dal 28 settembre al prezzo di 299 euro. È da notare che gli USA e il Giappone vedranno invece l’arrivo sugli scaffali di due modelli da 250GB e 500GB. Nel paese del Sol Levante il primo costerà 24.900 Yen (234 Euro), mentre il secondo 29.800 Yen, ossia 290 Euro. Negli USA invece i prezzi saranno rispettivamente di 269 e 299 dollari.

Povera Europa – Insomma, quel che appare evidente è che ancora una volta noi europei siamo quelli più svantaggiati da Sony. Non si capisce altrimenti come sia possibile che da noi una console con 12GB di memoria Flash, cambio alla mano, costi solo 5 euro in meno di una che monta un hard disk da 250GB. Guardando invece al paese delle stelle e strisce, appare evidente come il nostro modello da 500GB sia venduto con un cambio 1:1 con il dollaro, cosa che non trova riscontro nell’economia reale. E, come se non bastasse, i modelli mostrati da Sony (Charcoal Black e Classic White) che hanno già catturato l’attenzione degli appassionati del marchio PlayStation, in realtà saranno in vendita solo in Giappone. Da noi ne arriveranno altri.

Considerazioni – L’accoglienza riservata dagli appassionati di videogiochi a questa nuova PlayStation Super Slim è stata tiepida. Trattandosi di una macchina a fine vita, c’era infatti chi si aspettava un taglio di prezzo e non un altro modello da 300 euro. È pur vero però che la vecchia Slim ora è già reperibile su Amazon a 196 euro con un hard disk da 160GB, spedizione gratuita, e che quindi l’offerta di Sony diventerà temporaneamente ancora più ricca, coprendo qualsiasi fascia di prezzo.

Dubbi – Qualche dubbio lo desta anche la versione con 12GB di memoria Flash. Il prezzo di 229 euro la colloca non solo ben più in alto della Slim attualmente nei negozi, ma pericolosamente vicina al doppio della Xbox Arcade, che pur offrendo solo 4GB di memoria Flash, è disponibile online a 139 euro.

E la memoria? – Quanto alla memoria a disposizione, se il modello da 500GB ben riflette lo spostamento del mercato verso il digital delivery e si candida a divenire piattaforma ideale per gli abbonati del servizio PlayStation Plus, la versione da 12GB sembra adatta giusto per le piccole produzioni indipendenti. Chi volesse scaricarsi anche solo un vecchio God of War in alta definizione, per esempio, dovrebbe soprassedere. E a ben poco vale sapere che è possibile aggiungervi un hard disk di nostra scelta e trasformarla in una “normale” PS3. Tanto vale a questo punto acquistare direttamente l’altro modello.

Dettagli low cost – Da notare poi che il DVD della nuova PS3 Super Slim è “top loading” anziché “slot loading“, il che vuol dire che per inserire il disco del gioco dovremo aprire uno sportellino anziché infilare il disco nel cassettino o nella fessura. Una soluzione senz’altro più economica e razionale, che però mal si concilia coi prezzi proposti.

C’è da dire che  i paragoni di prezzo fatti con una X-box sono un pò inutili, in quanto la PS3 è anche un lettore blu-ray, che giustifica il prezzo superiore rispetto ad una X-box che è solo console ludica.

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Occhiali per far vedere i suoni ai non udenti

Gli scienziati dell’Istituto Avanzato di Scienza e Tecnologia coreano (KAIST) di Daejeon hanno sviluppato un prototipo di occhiali che viene in aiuto ai non udenti.
Sulla montatura, infatti, sono stati installati ben sette microfoni che captano i suoni e avvertono chi li indossa tramite un set di LED lampeggianti posizionati, anch’essi, sugli occhiali. L’apparecchio è inoltre programmabile, in modo da segnalare solo i suoni che oltrepassano una determinata potenza.

È questo il risultato presentato a New York in occasione dell’InterNoise Conference e che sarà ulteriormente migliorato, così com’è stato per le tecnologie precedenti. Nel 2003, per esempio, presso l’Università della California a Berkeley, avevano iniziato a programmare un monitor in modo che indicasse la provenienza dei suoni. L’idea del team coreano, capitanato da Yang-Hann Kim, ha comunque bisogno di un laptop per funzionare, ma in futuro tutto dovrebbe essere miniaturizzato.

L’unico problema per ora potrebbe essere il conflitto di questo brevetto con quello del prototipo che Google ha lanciato poco tempo fa, ovvero i Project Glass. Anche i paraocchi sviluppato a Mountain View, infatti, potrebbero essere dotati di un funzionalità simile. Per ora comunque il perfezionamento prosegue.

Lo sviluppo di questi occhiali per non udenti, dunque, prosegue, ma c’è già qualcuno – come Richard Ladner dell’Università di Washington – che si chiede se il dispositivo possa rivelarsi davvero utile. Forse perché lui ci sente e vede benissimo.

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Guanti hi-Call

L’italianissima hi-Fun ha presentato all’IFA di Berlino i guanti hi-Call con tecnologia bluetooth.
Indossandoli, trasformi la tua mano in una cornetta telefonica. Potrai quindi parlare e parlare con tutti i tuoi amici attraverso il pollice e il mignolo della mano, esattamente come ti capitava da bambino.

Questa piccola start-up italiana alla fiera di Berlino ha presentato hi-Call, la loro ultima creatura dal concept piuttosto semplice, ma allo stesso tempo efficacissimo. Attirando su di sé le attenzioni delle migliaia di visitatori della fiera tecnologica tedesca.
Nonostante lo stand di hi-Fun fosse circondato dai mostri sacri dell’hi-tech mondiale, in molti non hanno potuto fare a meno di apprezzare la genialità di questi quattro ragazzi italiani.

I guanti, dotati di un ricevitore bluetooth, permettono a chi li indossa di rispondere o effettuare chiamate dal proprio cellulare o smartphone. Basterà creare una “cornetta” con il pollice e il mignolo e per parlare per ore e ore con chiunque vorrai.

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PlayStation 4 adotterà lo standard video 4K?

PlayStation 4 arriverà a supportare una risoluzione di 4.096 pixel orizzontali, laddove gli attuali televisori HD ne usano “appena” 1.920.

Ma come supportare tanta potenza grafica? Sony, sempre stando al sito di cui sopra, avrebbe in programma di lanciare una nuova generazione di televisori da 80 pollici XBR LED con risoluzione 4K, proponendoli come standard per il futuro e nella speranza che i consumatori acquistino una nuova televisione. 4K, lo ricordiamo, è un nome che deriva dall’inglese 4kilo (in italiano “4 mila”) che indica appunto l’approssimazione dei circa quattromila pixel orizzontali di risoluzione.

Il 3D infatti avrebbe ormai aver conquistato il pubblico casalingo, e una maggior risoluzione potrebbe essere il passo successivo nel settore dell’intrattenimento casalingo. I lettori Blu-ray che supportano questa altissima risoluzione sarebbero già in vendita a circa 200 dollari, e il prossimo passo sarebbe l’inserimento di  questa caratteristica nella PlayStation 4, per dare un ulteriore impulso alle vendite. La console di Sony, secondo la fonte che ha divulgato la notizia, potrà leggere dischi con questa risoluzione sia per i film che per i videogiochi.

Righe da 4.000 pixel sono davvero ciò di cui abbiamo bisogno? A detta di quei pochi che hanno già visto all’opera la tecnologia 4K (o Quad Full High Definition) – capace di una risoluzione doppia rispetto allo standard 1080p sia per altezza che per larghezza – i risultati sono effettivamente fantascientifici. Al punto che si parla addirittura della possibilità di vedere il 3D senza occhialini.
Piccolo problema: il Toshiba 55Zl2, uno dei primi modelli 4K sul mercato, ad aprile costava 8.990 euro e dubitiamo che da allora sia sceso molto di prezzo.

A questo va poi aggiunta un’altra considerazione. All’aumentare della definizione, cresce anche la qualità degli assets necessari in un videogioco. Le texture che ricoprono i poligoni devono essere molto più definite e quindi richiedono un lavoro ancora più certosino, oltre a “pesare” molto di più in termini di memoria. Insomma, se si andasse lungo questa strada, nell’ottica dei videogiochi il costo di produzione potrebbe crescere vertiginosamente e il loro trasferimento via internet diventare problematico. Il che sarebbe in controtendenza in un mondo dove il digitale parre essere sempre più il modello di business imperante, a scapito del vetusto “pacchettizzato” messo sullo scaffale nei negozi.

D’altro canto Sony, a differenza di Microsoft e Nintendo, è l’unica società che oltre  a produrre console per i videogiochi, fabbrica anche televisori. Un’accoppiata sulla carta vincente ma che non necessariamente garantisce l’imposizione di uno standard. E dunque, 4K o non 4K? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Batterie al carbonio che si ricaricano in un lampo

Un team di ricerca sudcoreano sperimenta un nuovo processo produttivo che permette di ottenere batterie molto più veloci in fase di ricarica.
Basta immergere le celle agli ioni di litio in un bagno di carbonio e il gioco è fatto.

Quello delle batterie è, con tutta probabilità, uno dei problemi più annosi per chi ha a che fare con oggetti tecnologici.
Dopo decenni di ricerca si era giunti a un buon compromesso grazie alle batterie agli ioni di litio: carica sufficientemente lunga e dimensioni più che accettabili.
Questa tecnologia, però, è arrivata ormai quasi al limite e il compromesso che sinora sembrava abbastanza favorevole sta divenendo piuttosto deficitario.

Stando, però, a una ricerca condotta da un’equipe di scienziati sudcoreani – e pubblicata sulle pagine della rivista tedesca Angewandte Chemie – il futuro delle batterie agli ioni di litio potrebbe essere nuovamente roseo.
E tutto grazie a quello che sta diventando ormai il materiale del futuro, e del presente, ossia il carbonio.
Il maggior limite delle batterie al litio, infatti, era che la corrente non passava direttamente nelle celle, ma veniva caricata al loro interno da materiali esterni.
Immergendo le celle agli ioni di litio in un materiale a base di grafite, invece, si riesce a far passare la corrente direttamente all’interno delle celle.

Questo processo di carbonizzazione – la grafite è composta da atomi di carbonio, così come lo sono i pezzi di carbone che solitamente utilizziamo per i nostri barbecue – permette alle celle della batteria di caricarsi istantaneamente e tutte contemporaneament.
Il carbonio, infatti, riesce a penetrare molto più in profondità dei materiali conduttori utilizzati sinora.
Il risultato sono delle celle di accumulo immerse in un bagno di grafite, che crea un denso rete di conduttori attraverso tutti gli elettrodi della batteria.
Le batterie, con questo nuovo processo di produzione, si caricherebbero impiegando un tempo dalle 30 alle 120 volte inferiore rispetto alle attuali batteria agli ioni di litio.

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Le 10 tecnologie che ci hanno cambiato la vita

Il nostro presente hi-tech è frutto di incredibili innovazioni tecnologiche sviluppate nel secolo scorso: computer, cellulari e Internet, ma anche aerei e antibiotici a cui fanno da contraltare bombe atomiche e armi automatiche. Ecco le 10 tecnologie che hanno rivoluzionato il nostro destino.

 

1. Aeroplani – Il primo velivolo da guerra ha solcato i cieli nel primo conflitto mondiale, ed è stato poi impiegato dal 1930 da alcune aziende come servizio per la distribuzione della posta e il trasporto passeggeri. I primi aerei a reazione fanno invece la loro comparsa verso la fine della seconda guerra mondiale, mentre l’era del trasporto passeggeri inizia ufficialmente nel 1952. Una vera rivoluzione: attraversi il mondo in un solo giorno. Le navi passeggeri, in auge fino a quel momento, vengono “declassate” a rotte turistiche e i grandi transatlantici cadono in disgrazia.

 

2. Vaccini e antibiotici – Molti rimedi contro alcune malattie infettive mortali sono stati sviluppati nel XIX secolo ma ci sono voluti decenni, se non secoli, prima che fossero prodotti vaccini e antibiotici in una quantità tale da combattere ed eliminare l’ultimo virus responsabile. Il solo vaiolo, per esempio, uccise circa un terzo delle sue vittime finché non fu debellato verso la fine degli anni Settanta.

3. Bomba atomica – Anche questa è un’innovazione e la più distruttiva di tutte. Usata per la prima volta nella seconda guerra mondiale, il suo spettro ha alimentato la guerra fredda e continua a far parlare di sè. Conflitti combattuti a colpi di minacce e propaganda nucleare invece che con truppe sul campo. La prima bomba atomica ha dato il via libera alla ricerca nel settore nucleare che ha prodotto le centrali nucleari. Una fonte di energia che, negli ultimi anni, non gode della simpatia dell’opinione pubblica e neanche più dei governi. Dopo Chernobyl, il più recente disastro giapponese di Fukushima, sta cambiando le prospettive energetiche del mondo, si spera con una sterzata verso tecnologie più rispettose dell’ambiente e una maggiore attenzione per il risparmio energetico.

4. Fucili d’assalto – Se la bomba atomica ci ha portato in una nuova era bellica, anche al fucile mitragliatore AK-47 – più noto come Kalashnikov – spetta il merito di aver cambiato le regole sui campi di battaglia (e non solo). Progettato nel 1947 dall’Armata Rossa dell’ex Unione Sovietica, il Kalashnikov è il capostipite di una lunga serie di armi di nuova concezione: potenti, innovative, resistenti ma al tempo stesso relativamente economiche da produrre. La Banca Mondiale stima che, nel 2007, ce ne fossero 75 milioni in circolazione. Quando costa? In Africa procurarsi un’arma come questa costa in media 267 dollari.

5. Chip & circuiti – I circuiti integrati erano noti fin dal 1860, ma solo agli inizi del 1940 i ricercatori iniziarono ad acquisire gradualmente le conoscenze necessarie per sfruttarli a livello commerciale. Le dimensioni di chip e semiconduttori si sono drasticamente ridotte nel corso degli anni e la loro potenza è aumentata in maniera esponenziale tanto da diventare il cuore degli attuali computer, smartphone, lettori mp3 e di ogni marchingegno hi-tech oggi in circolazione.

6. Computer e derivati – È probabilmente l’innovazione tecnologica che ha maggiormente cambiato le nostre vite, almeno fino a questo momento. Dai mastodontici mainframe degli anni ’70 e primi anni ’80, si è passati ai personal computer e poi ai notebook, e infine ai tablet degli ultimi anni. I produttori continuano ad aumentarne la potenza e le prestazioni grafiche migliorandone costantemente la portabilità. Un successo senza precedenti. Se nel 2001 sono stati venduti 125 milioni di computer, nel 2010 si è arrivati a quota 350 milioni.

7. World Wide Web – Il boom di computer e “derivati” è merito anche, e soprattutto, di Internet. Il WWW è nato dall’esigenza di creare un sistema pratico per collegare tra loro i computer di scienziati e ingegneri al fine di scambiarsi più velocemente informazioni ed ha finito per risucchiare tutto il mondo nelle sue infinite ramificazioni. Se un tempo Internet serviva principalmente per lo scambio rapido di file e documenti, adesso diventata una “realtà parallela” per molti di noi che ci permette di comunicare, socializzare, acquistare, imparare e fare shopping. Ovunque.

8. Smartphone e tablet – Se i computer, in tutte le loro declinazioni, sono il nostro presente, i telefonini sono il nostro presente e futuro. Sembra passato un secolo dai primi modelli degli anni ’80, grandi come valigette, costosissimi e con tariffe da capogiro. La tecnologia mobile è in perenne evoluzione, e le reti cellulari continuano a diffondersi, a evolvere offrendo sempre maggiori prestazioni in termini di velocità e servizi. Il 3G sta per lasciare il campo al 4G, e gli smartphone sono diventanti, in pratica, dei piccoli computer portatili costantemente collegati al web.

9. Media digitali – Addio pellicola, addio bobina e addio vinile. Il digitale ha ucciso l’analogico! Catturare l’attimo è ormai alla portata di tutti anche con un semplice telefonino, così come ascoltare gli mp3. Possiamo condividere i nostri ricordi e la nostra musica preferita in pochi clic e la prossima frontiera è il “cloud” – i servizi tra le nuvole – che ci consentirà di vivere in una dimensione multimediale a 360 gradi, sempre e ovunque.

10. Libri elettronici – A questo punto, addio anche ai “vecchi” libri tradizionali. Dai primi rudimentali testi digitali con semplici collegamenti ipertestuali si è passati agli e-book che in alcuni paesi hanno superato, in termini di vendite, i libri cartacei. E i libri elettronici, grazie all’arrivo dell’HTML5, saranno graficamente ancora più belli e interattivi. Il colpo di grazia all’editoria tradizionale spetta all’arrivo dell’iPad di Apple e ai suoi diretti inseguitori, vedi Amazon con i suoi Kindle e Kindle Fire.

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Buffalo sfonda la barriera del Gigabit in Wi-Fi

Si tratta del router wireless Buffalo AirStation WZR-D1800H (199,90 euro Iva inclusa) e del media bridge AirStation WLI-H4-D1300 che adottano il nuovissimo standard 802.11ac – ancora in bozza – ma anche l’802.11n lo è stato per anni.

Il router dual band ti permette di condividere Internet senza fili alla velocità record di 1.750 Mbit/s, visto che garantisce 1.300 Mbit/s – ovvero 1,3 Gigabit per secondo – trasmettendo sui 5 GHz a cui si aggiungono i 450 Mbit/s trasmessi sui 2,4 GHz.

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iPhone 5 e l’esplosivo potere dei mac rumors

Gossip, indiscrezioni, ipotesi: Apple non ha ancora ufficializzato nulla, eppure le vendite dell’iPhone 4S sono crollate dopo che si è sparsa la voce che è iniziata la produzione del nuovo melafonino in Cina.

iPhone 4S paralizzato– Forse non tutti se ne rendono conto ma, nell’era di Internet e delle comunicazioni digitali, basta una vaga ipotesi per cambiare – sia in senso negativo che positivo – il mercato. Se, poi, le voci si fanno davvero insistenti, possono letteralmente paralizzare le vendite di un prodotto: è il caso dell’iPhone 4S che, a distanza di meno di un anno dal lancio, ha rallentato sensibilmente la sua corsa e nell’ultimo trimestre ha registrato un calo delle vendite di quasi 15 punti percentuali.

Voglia di novità – A questa flessione non ha, però, corrisposto un analogo incremento delle vendite dei dispositivi che montano Android e Windows Phone 7. Le reali motivazioni che si celano dietro a questo dato sono state svelate da una recente statistica: nello stesso periodo di riferimento, è aumentato di circa il 5% il numero delle persone che si dichiarano interessate ad acquistare un iPhone nei prossimi mesi. Già, perché contano di comprare a breve il nuovo iPhone 5 e non il vecchio 4S.

I lavori sono iniziati – Tutto è iniziato un paio di weekend addietro quando, un noto blogger giapponese, ha pubblicato una gustosa indiscrezione: stando alle sue fonti – rigorosamente anonime – a Shangai sarebbe già iniziata la produzione di un nuovo melafonino, dotato di un display da 4 pollici in formato 16:9 e di una cover posteriore realizzata in vetro e alluminio. Qualche giorno fa, la notizia è stata ripresa da un sito di Taipei, che ha aggiunto che l’azienda incaricata della realizzazione del futuro iPhone 5 sarebbe la cinese Pegatron.

La gaffe di Verizon – L’azienda in questione è probabilmente meno nota di Foxconn, ma in passato ha già collaborato con Apple per la produzione del nuovo iPad e, viste le controversie che hanno afflitto la tristemente celebre fabbrica, questa volta potrebbe essere diventata il nuovo riferimento di Apple in Cina. Comunque sia, ci ha pensato Verizon a fugare ogni dubbio: il portavoce della compagnia telefonica americana, durante l’ultima conferenza stampa, ha insinuato che la flessione delle vendite registrata nell’ultimo mese è connessa al lancio di un favoloso telefonino, previsto per l’ultimo trimestre del 2012.

Nuovo connettore in arrivo – Nel frattempo, appurate le dimensioni dello schermo e confermati i materiali della scocca, non si fermano i rumors riguardanti l’innovativo connettore, che potrebbe esordire insieme all’iPhone 5. L’agenzia Reuters ha, infatti, riproposto la notizia circolata alcuni mesi fa, spiegando che una porta più piccola servirebbe anche per fare posto al classico jack per le cuffie, che verrebbe così spostato lungo il bordo inferiore del melafonino, proprio come nel “cugino” iPod touch.

Addio vecchi accessori – Il nuovo connettore avrà solo 19 pin – contro i 30 di quello presente nei modelli precedenti – e non è ancora chiaro se supporterà o meno la tecnologia Thunderbolt. Certo è che tutti gli accessori prodotti finora, dalle docking station agli sfigmomanometri, diventeranno pressoché inutilizzabili entro la fine dell’anno. Un altro aspetto interessante del nuovo connettore è l’eventuale compatibilità con lo standard Micro-USB, imposta dalla Comunità europea: come riuscirà Apple ad aggirare il problema? E servirà un nuovo adattatore, oppure il supporto sarà nativo?

Mountain Lion incombe – Come puoi vedere, i nodi da sciogliere sono ancora tanti e ti consigliamo d’ingannare l’attesa godendoti le vacanze. Apple non parlerà di iPhone 5 prima dell’autunno e, intanto, lancerà i sistemi operativi iOS 6 e OS X Mountain Lion. A proposito di quest’ultimo, proprio domani dovrebbe essere il giorno X, se sarà rispettata la “tradizione” di distribuire la nuova piattaforma in concomitanza con la presentazione dei risultati fiscali del trimestre passato.

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Youtube: oscurare i volti

I tecnici del servizio per il video streaming on line YouTube (proprietà di Mountain View) hanno recentemente introdotto una nuova funzionalità grazie alla quale gli utilizzatori avranno la possibilità di oscurare i volti delle persone riprese nei filmati uploadati.

Tale feature consiste in un semplice strumento per l’applicazione di sfocature, l’idea è quella di mettere a disposizione una nuova opportunità per la protezione della privacy e per la tutela di coloro che dovessero essere filmati durante manifestazioni politiche o rivolte anti-regime.

La procedura per l’oscuramento dei volti (denominata tecnicamente Face blurring) non renderà necessariamente irriconoscibili le persone ritratte, prima di rendere pubblico un video sarà quindi opportuno verificare che le sfocature apportate siano state efficaci.

Con questa funzionalità YouTube e Google intendono fornire uno strumento per garantire maggiore sicurezza a coloro, e ancora oggi non sono di certo pochi, che lottano quotidianamente per la rivendicazione di diritti civili che in troppi danno per scontati non avendo lottato per ottenerli.

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