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Sony lancia la PlayStation 3 Super Slim

Siete tra coloro che aspettavano un annuncio imminente della PlayStation 4? Complimenti, siete in buona compagnia.
La generazione corrente di console ha, infatti, un po’ stancato, se non altro perché ha cristallizzato l’hardware sugli standard del 2006, e perché i grandi publisher hanno bloccato qualsiasi nuova idea in attesa del lancio della next-gen. Il risultato? Siamo sommersi di prequel e sequel…

Ancora PS3 – Per il colosso giapponese, però, a quanto pare non è ancora giunto il momento di pensionare la PlayStation 3, visto che ha appena annunciato la nuova PlayStation 3 Super Slim, che va a sostituire il modello attualmente sul mercato. La nuova (e immaginiamo ultima) incarnazione della PS3 sarà ancora più piccola del 25%, verrà prodotta sulla stessa linea di assemblaggio dell’attuale Slim e utilizzerà componenti più economici, oltre ad avere un imballaggio più piccolo.

L’offerta – Il Vecchio Continente avrà a disposizione due modelli: il primo avrà 12GB di memoria Flash, sarà disponibile il 12 ottobre e costerà 229 euro, mentre il secondo ospiterà invece un hard disk da 500GB sarà in vendita già dal 28 settembre al prezzo di 299 euro. È da notare che gli USA e il Giappone vedranno invece l’arrivo sugli scaffali di due modelli da 250GB e 500GB. Nel paese del Sol Levante il primo costerà 24.900 Yen (234 Euro), mentre il secondo 29.800 Yen, ossia 290 Euro. Negli USA invece i prezzi saranno rispettivamente di 269 e 299 dollari.

Povera Europa – Insomma, quel che appare evidente è che ancora una volta noi europei siamo quelli più svantaggiati da Sony. Non si capisce altrimenti come sia possibile che da noi una console con 12GB di memoria Flash, cambio alla mano, costi solo 5 euro in meno di una che monta un hard disk da 250GB. Guardando invece al paese delle stelle e strisce, appare evidente come il nostro modello da 500GB sia venduto con un cambio 1:1 con il dollaro, cosa che non trova riscontro nell’economia reale. E, come se non bastasse, i modelli mostrati da Sony (Charcoal Black e Classic White) che hanno già catturato l’attenzione degli appassionati del marchio PlayStation, in realtà saranno in vendita solo in Giappone. Da noi ne arriveranno altri.

Considerazioni – L’accoglienza riservata dagli appassionati di videogiochi a questa nuova PlayStation Super Slim è stata tiepida. Trattandosi di una macchina a fine vita, c’era infatti chi si aspettava un taglio di prezzo e non un altro modello da 300 euro. È pur vero però che la vecchia Slim ora è già reperibile su Amazon a 196 euro con un hard disk da 160GB, spedizione gratuita, e che quindi l’offerta di Sony diventerà temporaneamente ancora più ricca, coprendo qualsiasi fascia di prezzo.

Dubbi – Qualche dubbio lo desta anche la versione con 12GB di memoria Flash. Il prezzo di 229 euro la colloca non solo ben più in alto della Slim attualmente nei negozi, ma pericolosamente vicina al doppio della Xbox Arcade, che pur offrendo solo 4GB di memoria Flash, è disponibile online a 139 euro.

E la memoria? – Quanto alla memoria a disposizione, se il modello da 500GB ben riflette lo spostamento del mercato verso il digital delivery e si candida a divenire piattaforma ideale per gli abbonati del servizio PlayStation Plus, la versione da 12GB sembra adatta giusto per le piccole produzioni indipendenti. Chi volesse scaricarsi anche solo un vecchio God of War in alta definizione, per esempio, dovrebbe soprassedere. E a ben poco vale sapere che è possibile aggiungervi un hard disk di nostra scelta e trasformarla in una “normale” PS3. Tanto vale a questo punto acquistare direttamente l’altro modello.

Dettagli low cost – Da notare poi che il DVD della nuova PS3 Super Slim è “top loading” anziché “slot loading“, il che vuol dire che per inserire il disco del gioco dovremo aprire uno sportellino anziché infilare il disco nel cassettino o nella fessura. Una soluzione senz’altro più economica e razionale, che però mal si concilia coi prezzi proposti.

C’è da dire che  i paragoni di prezzo fatti con una X-box sono un pò inutili, in quanto la PS3 è anche un lettore blu-ray, che giustifica il prezzo superiore rispetto ad una X-box che è solo console ludica.

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PlayStation 4 adotterà lo standard video 4K?

PlayStation 4 arriverà a supportare una risoluzione di 4.096 pixel orizzontali, laddove gli attuali televisori HD ne usano “appena” 1.920.

Ma come supportare tanta potenza grafica? Sony, sempre stando al sito di cui sopra, avrebbe in programma di lanciare una nuova generazione di televisori da 80 pollici XBR LED con risoluzione 4K, proponendoli come standard per il futuro e nella speranza che i consumatori acquistino una nuova televisione. 4K, lo ricordiamo, è un nome che deriva dall’inglese 4kilo (in italiano “4 mila”) che indica appunto l’approssimazione dei circa quattromila pixel orizzontali di risoluzione.

Il 3D infatti avrebbe ormai aver conquistato il pubblico casalingo, e una maggior risoluzione potrebbe essere il passo successivo nel settore dell’intrattenimento casalingo. I lettori Blu-ray che supportano questa altissima risoluzione sarebbero già in vendita a circa 200 dollari, e il prossimo passo sarebbe l’inserimento di  questa caratteristica nella PlayStation 4, per dare un ulteriore impulso alle vendite. La console di Sony, secondo la fonte che ha divulgato la notizia, potrà leggere dischi con questa risoluzione sia per i film che per i videogiochi.

Righe da 4.000 pixel sono davvero ciò di cui abbiamo bisogno? A detta di quei pochi che hanno già visto all’opera la tecnologia 4K (o Quad Full High Definition) – capace di una risoluzione doppia rispetto allo standard 1080p sia per altezza che per larghezza – i risultati sono effettivamente fantascientifici. Al punto che si parla addirittura della possibilità di vedere il 3D senza occhialini.
Piccolo problema: il Toshiba 55Zl2, uno dei primi modelli 4K sul mercato, ad aprile costava 8.990 euro e dubitiamo che da allora sia sceso molto di prezzo.

A questo va poi aggiunta un’altra considerazione. All’aumentare della definizione, cresce anche la qualità degli assets necessari in un videogioco. Le texture che ricoprono i poligoni devono essere molto più definite e quindi richiedono un lavoro ancora più certosino, oltre a “pesare” molto di più in termini di memoria. Insomma, se si andasse lungo questa strada, nell’ottica dei videogiochi il costo di produzione potrebbe crescere vertiginosamente e il loro trasferimento via internet diventare problematico. Il che sarebbe in controtendenza in un mondo dove il digitale parre essere sempre più il modello di business imperante, a scapito del vetusto “pacchettizzato” messo sullo scaffale nei negozi.

D’altro canto Sony, a differenza di Microsoft e Nintendo, è l’unica società che oltre  a produrre console per i videogiochi, fabbrica anche televisori. Un’accoppiata sulla carta vincente ma che non necessariamente garantisce l’imposizione di uno standard. E dunque, 4K o non 4K? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Il futuro delle TV

Il futuro delle tv

Il futuro delle tv

Dopo aver ormai saturato il mercato con televisori ad alta definizione e dotati di funzioni 3D, i produttori di televisori hanno bisogno di proporre qualcosa di nuovo per rivitalizzare un mercato che, secondo le previsioni, rimarrà “piatto” per i prossimi due anni.

Al CES di quest’anno qualche anticipazione su quello che potrà riservarci il futuro delle TV in effetti si è visto, e riguarda il miglioramento della qualità d’immagine e della definizione, con nuovi pannelli in grado i mostrare ogni minimo dettaglio senza compromessi.
Le TV con risoluzione 4K (ovvero circa quattro volte quella dei televisori Full HD) non sono certo una novità, ma in questa edizione del CES se n’è visto qualche modello in più.
Per esempio, LG ha mostrato un pannello 4K da 85” di diagonale, che arriverà sul mercato per la fine di quest’anno a un prezzo ancora da definire.
Sony, invece, ha esposto al CES un prototipo 4K con l’innovativa tecnologia Crystal LED, una novità destinata inevitabilmente a rivoluzionare il settore.
Si tratta di una tecnologia che non utilizza il pannello LCD con un sistema di retroilluminazione a LED, ma di un pannello in cui gli stessi LED formano l’immagine.
Ogni punto è infatti costituito da tre microscopici LED di colore rosso, verde e blu, che illuminandosi autonomamente non hanno bisogno di altre fonti di illuminazione.

Il risultato sarebbe molto simile, se non migliore, a quello dei pannelli OLED, con un rapporto di contrasto virtualmente infinito, un livello del nero eccezionale e un angolo di visione molto ampio.
Un aspetto straordinario delle TV con tecnologia OLED è però la possibilità di ridurne lo spessore a livelli mai visti: la versione Samsung è infatti spessa meno di 1 cm, mentre quella di LG non supera addirittura i 4 mm.

L’ultima novità presentata al CES nel settore delle TV che vale assolutamente la pena di segnalare è quella che ha mostrato Sharp in un prototipo di televisore con diagonale di 85” e una risoluzione eccezionale, 16 volte superiore a quella dei modelli Full HD da 1.080 linee.
Stiamo parlando del primo schermo con risoluzione 8K, costituito cioè da oltre 33 milioni di singoli pixel (7.680×4.320). Non si tratta però di un prodotto destinato ad essere lanciato sul mercato, ma solo la dimostrazione che Sharp è già pronta ad affrontare il futuro dei televisori.
Anche perché, ora come ora, di contenuti realizzati nella risoluzione 8K non ne esistono, quindi oggi uno schermo del genere sarebbe praticamente inutile.

Ciao e alla prossima,

Marco

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