Archivi tag: tecnologia e futuro

Auto elettriche si ricaricheranno in movimento

Uno dei motivi principali per cui le auto elettriche non si diffondono come potrebbero ha a che fare con l’autonomia delle ricariche.
Ma i ricercatori dell’Università della Tecnologia di Toyohashi, in Giappone, hanno sperimentato un nuovo sistema che potrebbe permettere alle auto elettriche di ricaricarsi costantemente mentre viaggiano.

Le loro ricerche hanno portato ad un sistema in grado di trasferire tra i 50 e i 60 watt di elettricità attraverso uno strato di 10 centimetri di calcestruzzo, consentendo alla fonte di energia di essere nascosta in sicurezza sotto il manto stradale.
Pneumatici adattati per questo scopo, vengono collegati al sistema di alimentazione del veicolo in modo che possa sfruttare l’energia e usarla per mantenere carica la batteria.

Al momento, il sistema esiste informa di concept a bassa energia e richiederebbe 100 volte l’energia attuale per ricaricare davvero le batterie di un’auto elettrica in movimento.
Secondo gli scienziati, comunque, le componenti necessarie alla realizzazione del sistema sono economiche e facili da reperire e il dispositivo può funzionare con strati di calcestruzzo spessi anche 20 centimetri.

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Project Glass di Google

Ecco gli occhiali del futuro e iniziano a spuntare tanti competitor.

Google ha spianato la strada con il suo Project Glass e adesso tutti si affrettano a seguirla.
È, infatti, in arrivo un bastimento carico di occhiali per la realtà aumentata, prodotti da Microsoft, Oakley, Olympus e, soprattutto, Apple.

Il Project Glass ha suscitato fin da subito grande interesse e sono numerosissimi gli appassionati che, in occasione del recente Google I/O 2012, hanno già prenotato – nonostante il prezzo esorbitante – una copia della cosiddetta Explorer Edition, il prototipo dimostrativo che verrà distribuito agli inizi del 2013 per aiutare gli sviluppatori a creare applicazioni su misura per questi occhiali.

Allo stesso modo, nell’ultimo mese si è fatto un gran parlare del progetto Fortaleza, sviluppato da Microsoft parallelamente alla nuova console Xbox 720 e al controller Kinect 2. A differenza degli occhiali sviluppati da Google, il modello made in Redmond servirà principalmente ad arricchire l’esperienza videoludica, permettendo ai giochi di “bucare” letteralmente lo schermo, coinvolgendo tutto il mondo che ci circonda.

E Apple? L’azienda californiana, che ha fatto dell’innovazione tecnologica la sua bandiera, stranamente non sembra interessata alla realtà aumentata, anche se nel mese di giugno ha depositato un brevetto riguardante una periferica “dotata di display da fissare sul capo”, in cui si fa cenno all’utilizzo di immagini streoscopiche e di altre informazioni in sovrimpressione.
Questo indizio ci induce a pensare che gli attesi iGlass potrebbero essere proprio dietro l’angolo, e chissà che Cook non riesca a battere tutti sul tempo, annunciando il nuovo dispositivo entro la fine dell’anno.

Sembra che tutti siano convinti che questo sia il futuro, ma forse hanno fatto i conti senza l’oste.
Gli utenti dovrebbero rivoluzionare le loro abitudini, scegliendo d’indossare sempre un paio di occhiali per sfruttare – seppur saltuariamente – le funzioni che questi offrono. Molti hanno già grosse difficoltà a utilizzare gli auricolari Bluetooth e a parlare in pubblico con Siri, perché temono di essere scambiati per pazzi: figurarsi, poi, con una tecnologia di questo tipo, che richiede perfino di gesticolare.

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EA, i videogiochi del futuro saranno gratuiti

L’industria dei videogiochi sta vivendo economicamente il periodo di stallo più lungo a memoria di chi scrive, e la ragione è presto detta: nessuno sa bene quale sia la strada giusta da seguire.
Electronic Arts ha un’idea, però, interessante (e soprattutto gratuita).

La ricetta magica sono forse i giochi indipendenti a basso budget? Certo, se si indovina la licenza giusta si possono fare dei bei soldi, ma per ogni titolo che balza agli onori della cronaca ce ne sono centinaia che finiscono nel dimenticatoio.
Sono allora quelli ‘social’ che hanno fatto la fortuna di Zynga? Qualche mese fa vi avremmo riposto di sì, ma da quest’anno il settore pare in declino, almeno stando agli analisti di mercato.
Ok, ci siamo: sono i grandi classici riproposti su console? Neppure questo è il caso, vuoi perché spesso si assiste a conversioni raffazzonate in alta definizione di prodotti che era meglio lasciare nella sfera dei ricordi, vuoi perché anche in questo caso non sempre un’idea di successo si mantiene tale col passare del tempo.

Il problema di fondo è che nessuno ha la sfera di cristallo, neanche i grandi publisher, quelli che hanno a disposizione budget faraonici e tutti gli analisti che vogliono. Minecraft ha dato una bella scossa al mondo dei videogiochi e forse ha messo un po’ di paura ai big, che non sanno neanche più bene se il modello da perseguire nei prossimi anni sia ancora quello dello scatolato o del digitale, del pacchetto scaricabile a pagamento o del ‘free-to-play’. Viviamo dunque in un’epoca di frontiera, e il problema non sono tanto i soldi quanto le idee.

Chi invece pare avere le idee chiare è Electronic Arts che, già da tempo, ha annunciato di volere diventare nei prossimi anni la più grande azienda “digitale” del mondo. Insomma, la scelta è stata fatta: il futuro sono i giochi scaricabili direttamente dalla Rete, senza supporto fisico, con buona pace di GameStop e di coloro che dalla distribuzione tradizionale traggono la maggior parte dei loro guadagni.

 

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Windows Phone 8

Apollo è il nome della missione che ha portato il primo uomo sulla Luna e ora è anche quello del nuovo sistema operativo mobile sviluppato da Microsoft. Windows Phone 8 arriverà in autunno, insieme a tante novità: vediamole insieme.

Insieme a Windows 8 – Non è un caso che il nuovo sistema operativo mobile di Microsoft venga lanciato quasi contemporaneamente all’ottava “major release” di Windows: entrambe le piattaforme si appoggeranno, infatti, sullo stesso kernel – il cuore del sistema operativo – e, così, diventerà più semplice per gli sviluppatori portare le applicazioni dal computer allo smartphone e viceversa. Questa scelta, inoltre, consentirà a Windows Phone 8 di funzionare su più architetture hardware.

Il meglio del meglio – A proposito di architetture, si è parlato a lungo dei limiti del precendente Windows Phone 7, che non sarebbe stato in grado di sfruttare appieno i processori multi-core e i display in alta definizione. La versione 8, al contrario, raggiungerà la risoluzione WXGA – 1.280 x 768 pixel – e darà il meglio di sé con le più recenti CPU quad-core, come l’Nvidia Tegra 3. Rimanendo in ambito hardware, verrà finalmente supportata la tecnologia NFC per effettuare pagamenti usando solo lo smartphone.

Portafoglio integrato – Windows Phone 8, oltre all’NFC, offrirà anche una nuova applicazione – conosciuta come “Wallet” – che raggrupperà tutti i sistemi di pagamento – compreso il credito telefonico – per i nostri acquisti, sia reali che virtuali, memorizzando ricevute e ticket rilasciati. Questa sorta di portafoglio mobile richiederà l’uso di speciali SIM certificate per funzionare. Sei stato colto da un vago senso di déjà vu? In effetti, l’app Passbook, che verrà rilasciata insieme a iOS 6, non sembra poi molto differente: chissà chi ha copiato chi.

Un lifting per Metro – Interfaccia che vince non si cambia, se non in minima parte. La Metro UI, con le sue grosse e colorate Live Tiles, è confermata, seppure con alcuni doverosi ritocchi, soprattutto in vista di schermi molto più definiti. Le piastrelle sono diventate ridimensionabili e ancora più ricche di animazioni, mentre il menu di avvio offre maggiori possibilità di personalizzazione, per venire incontro agli utenti graficamente più esigenti.

MicroSD sbloccate – Il nuovo sistema operativo utilizzerà in modo più efficiente e flessibile le schede di memoria di tipo microSD, che potranno finalmente essere cambiate e spostate a proprio piacimento, anche in dispositivi Android. D’altronde, tra le quattro case produttrici che adotteranno Windows Phone 8, solo una è quasi esclusivista Microsoft – Nokia – mentre le rimanenti tre – Samsung, HTC e Huawei – continueranno a sviluppare smartphone con Bada, Android e altre piattaforme: meglio, quindi, non farle arrabbiare, imponendo inutili blocchi.

Nokia Maps per tutti – Visto che abbiamo parlato di Nokia, sembra proprio che la partnership tra l’azienda finlandese e Microsoft si stia rafforzando, dopo l’incoraggiante inizio. Il sistema di navigazione satellitare Nokia Maps sarà disponibile su tutti i dispositivi che monteranno Windows Phone 8 e utilizzerà la cartografia offline fornita da Navteq. Anche in questo caso, il riferimento alla nuova versione dell’app Mappe di iOS 6 sembra tutt’altro che casuale: di nuovo, chissà chi ha copiato chi.

IE10 e VoIP – Oltre alle Nokia Maps, all’interno degli smartphone troveremo Internet Explorer 10, il celebre browser completamente rivisto e rinnovato, che sarà lo stesso che potremo utilizzare anche su computer e tablet. E non va dimenticato che Microsoft ha comprato Skype da circa un anno: ancora non si erano visti i frutti di questa acquisizione, ma era solo questione di tempo. Windows Phone 8 integrerà, infatti, un sistema per effettuare chiamate VoIP attraverso reti 3G e 4G, e siamo pronti a scommettere che il know-how necessario sia stato fornito proprio da Skype.

Sicurezza assoluta – Microsoft ha preparato perfino una risposta per i suoi detrattori, che da sempre l’accusano di sviluppare sistemi operativi vulnerabili ed esposti ai pericoli che circolano in rete. Il nuovo Windows Phone 8 non avrà nulla da invidiare all’impenetrabile iOS 6, tant’è che non necessiterà di un antivirus – come ipotizzavano i più malevoli – e, anzi, grazie al sistema di criptazione BitLocker, i nostri dati saranno sempre al sicuro.

WP7 non è aggiornabile – C’è una sola nota negativa, emersa dalla presentazione che si è tenuta ieri a San Francisco: Apollo non potrà essere installato su nessuno dei modelli di smartphone attualmente sul mercato e le app sviluppate per WP8 non saranno retrocompatibili, mentre quelle create per Mango continueranno a funzionare senza problemi: il punto è che un dispositivo apparentemente innovativo e performante come il Lumia 900 rischia la paralisi commerciale, perché nell’arco di pochi mesi è destinato a diventare obsoleto.

Windows Phone 7.8 – Questa è proprio una brutta notizia per i fedelissimi di Nokia, anche se Microsoft ha cercato di indorare subito la pillola, annunciando un aggiornamento – prettamente estetico – dei dispositivi più recenti alla versione 7.8 di Windows Phone, che non utilizzerà il kernel di Apollo, ma che comunque offrirà un’interfaccia pressoché identica a quella del suo erede.

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La pillola che fa venir voglia di fare ginnastica

L’obesità colpisce una percentuale purtroppo sempre maggiore di persone.
Da uno studio di un gruppo di scienziati svizzeri arriva una pillola che potrebbe risollevare la situazione.
Non fa dimagrire, fa qualcosa di meglio: ti fa venire voglia di fare esercizio fisico.

Alcuni scienziati dell’Università di Zurigo, in Svizzera, hanno creato una pillola che potrebbe rivelarsi molto utile. A quanto pare c’è una sostanza nel nostro organismo che, se particolarmente concentrata, fa sembrare lo sforzo fisico come qualcosa di positivo, addirittura desiderabile. L’ormone protagonista è l’eritropoietina (EPO) che generalmente si trova nei reni e nel cervello. È qui che, secondo lo studio condotto dall’Istituto di Fisiologia Veterinaria e dal Centro per la Fisiologia Umana Integrata, deve concentrarsi per farti venir voglia di metterti in moto. È stato utilizzato, in effetti, anche come sostanza dopante, ma questa è un’altra storia.

Se iscriverti in palestra è relativamente semplice, continuare ad andarci con regolarità può non esserlo. La risposta non è né una dieta inventata al momento, né lasciarti andare e non provarci nemmeno. Trovare la giusta forza di volontà da solo è anche meglio, ma se proprio non ci riesci, ora la scienza ti aiuta anche in questo.

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Il vetro flessibile

Corning ha presentato il suo nuovo Willow Glass.
Flessibile come la plastica, resistente come il Gorilla Glass display. Permette di creare schermi di tutte le forme e dimensioni.

Immagina di poter piegare il display del tuo smartphone e, soprattutto, quello del tuo grosso tablet. Immagina come sarebbe più facile infilarli in una tasca della giacca o nella borsa. Tra il dire e il fare, a quanto pare, c’è di mezzo molto meno mare di quanto si pensasse fino a ieri.
Corning, azienda già nota per il Gorilla Glass che equipaggia gli ultimi iPhone, è riuscita a creare un vetro flessibile e allo stesso tempo resistente. Un vetro che nasce proprio per i display dei dispositivi mobili con tecnologia LCD o OLED. Si chiama “Willow Glass“.

Tecnicamente è vetro a tutti gli effetti, quindi molto resistente agli urti e ai graffi grazie anche alla cottura a 500 gradi. La sua realizzazione, però, è più simile a quella di un giornale o un manifesto che a quella di una classica lastra di vetro: Corning usa, infatti, una specie di rotativa per realizzare il Willow Glass. Come gli altri prodotti di Corning anche il vetro flessibile è spesso 100 micron, più o meno come un foglio di carta per la stampante o la fotocopiatrice.

Anche se è sottilissimo, però, il vetro flessibile garantisce la tenuta ermetica. Inoltre è perfettamente trasparente e lascia passare moltissima luce. In questo modo si candida a essere il materiale per i display del futuro: leggeri, luminosi e dai colori brillanti e, soprattutto, flessibili. Con queste caratteristiche molti dei limiti imposti finora ai designer quando realizzano gli schizzi di smartphone e tablet vengono a cadere.

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Prevedere i terremoti è possibile?

La terra trema e colpisce, ripetutamente, l’Emilia. Molto si chiedono il perché mentre altri si domandano se esiste qualche tecnologia di ultimissima generazione in grado di “sentire” l’arrivo delle scosse sismiche per ridurre i danni al minimo. Ecco a che punto siamo.

La NASA arruola i satelliti contro i terremoti – La celebre agenzia spaziale americana collauda un sistema GPS di monitoraggio sismico. L’obiettivo è rilevare informazioni precise e in tempo reale per far partire al più presto la macchina dei soccorsi. Soprattutto in caso di potenziali maremoti.

Team cinese studia i terremoti con gli ‘air gun’ – I terremoti non si possono prevedere, ma studiare sì. Alcuni geologi cinesi hanno inventato un metodo innovativo che sembra molto promettente. La tecnologia usata è quella per cercare il petrolio nei giacimenti offshore. Scopri di cosa si tratta.

Trivella record giapponese per studiare i terremoti – Una spedizione giapponese è riuscita a trivellare il fondo dell’oceano fino alla profondità di 7.740 metri. Il buco da guinness dei primati servirà a studiare le cause geologiche del grande terremoto dell’11 marzo 2011.

Il sisma del Giappone ha cambiato la gravità? – Il terremoto che si è abbattuto sul Sol Levante lo scorso marzo, causando tra l’altro il disastro nucleare di Fukushima, avrebbe ridotto la forza di gravità terrestre di due milionesimi di Galileo.

Giappone: i cellulari che ti avvertono dei terremoti – Il servizio “allarme terremoti” è offerto da NTT Docomo, il maggiore operatore del Sol Levante, e funziona trasmettendo un sms direttamente dalle singole celle della rete telefonica mobile. Gli alert per l’arrivo degli Tsunami non sono ancora attivi.

C’è stata una scossa di terremoto? Sì, no, forse… – I terremoti che stanno funestando l’Emilia, hanno destato in molti di noi paure ataviche. Se installi Vibrometro sul tuo smartphone Android, saprai per certo che c’è un evento sismico in corso. A meno che non ti abbia già avvertito il tuo amico a quattro zampe.

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Apple iPhone 5: e se fosse diversissimo?

Le voci sul conto del futuro iPhone 5 ormai non si contano più, dal display maggiorato ai materiali avveniristici, ma ancora non c’è alcuna certezza: e se alla fine fosse completamente diverso da come ce lo stiamo immaginando?

Voci infondate – Negli ultimi mesi, si è fatto un gran parlare della prossima generazione di smartphone targata Apple. Tutti concordano sul fatto che riproporre uno schermo di dimensioni inferiori ai 4 pollici sarebbe un autentico harakiri, mentre altri hanno avanzato l’ipotesi che l’acquisizione della tecnologia Liquidmetal potesse servire per realizzare un’innovativa scocca super-resistente. Ci si è messa di mezzo perfino una cover in silicone, dalla curiosa forma a goccia, che ha fatto presagire un restyling radicale, ma nessuno di questi rumors ha mai trovato conferma.

Un iPhone mimetico – Sarebbero attualmente in fase di collaudo due diversi prototipi, le cui forme sarebbero tenute segrete mediante l’uso di speciali custodie gommose, che mimano l’aspetto dei “vecchi” iPhone. Questo stratagemma è stato adottato per consentire a un gruppo scelto di sviluppatori di provare questi nuovi dispositivi nella vita di tutti i giorni, tenendosi a debita distanza da sguardi indiscreti. Probabilmente, se sei passato dalle parti di Cupertino in questi giorni, potresti averne visto uno e non essertene neppure accorto.

Svelato il display – Il sito aggiunge che entrambi i prototipi sono dotati del medesimo display, che dovrebbe avere la stessa larghezza di quello dei modelli attuali, ma sarebbe decisamente più lungo, per raggiungere un rapporto tra le dimensioni di tipo cinematografico, in 16:9. Conti alla mano, se venisse confermata la densità di pixel degli ultimi Retina Display, queste indicazioni porterebbero a uno schermo da 3,95 pollici di diagonale, con una risoluzione massima di 640 x 1136, di cui sarebbe sfuggita un’immagine in rete. Questa notizia accontenta un po’ tutti, perché queste misure farebbero la gioia sia di chi vuole un pannello più ampio, sia di chi desidera che l’iPhone rimanga “a portata di mano”.

Torna il micro connettore – La seconda indiscrezione, riportata dalla stessa fonte, riguarda invece il connettore: riprendendo una voce che era circolata alcuni mesi fa, 9 to 5 Mac parla di una nuova interfaccia dalle dimensioni estremamente ridotte, a metà tra il Micro-USB e il più datato mini-USB. Riprende quota, quindi, l’ipotesi di collegare il futuro iPhone 5 alle porte Thunderbolt, per ottenere prestazioni inimmaginabili: tempi di ricarica dell’ordine di poche decine di minuti, trasferimento dati con velocità fulminea e altro ancora.

Nuovi accessori – Allo stesso modo, stanno già sfregandosi le mani i produttori di accessori per la telefonia, perché un connettore rinnovato implicherebbe una nuova generazione di docking station, cavi, cavetti e adattatori, che i clienti Apple – notoriamente ben disposti a spendere per questo genere di gadget – sarebbero costretti ad acquistare. Decisamente meno soddisfatti, invece, i consumatori che magari hanno acquistato da poco un prodotto d’eccellenza – come il Parrot Zikmu – e in breve tempo potrebbero essere costretti a liberarsene, in quanto incompatibile con il nuovo standard.

Data misteriosa – Rimane, infine, avvolta nel mistero la possibile data di presentazione del nuovo iPhone: fino a poco tempo fa, in molti pensavano che potesse aver luogo entro la fine di giugno, mentre la commercializzazione era prevista per settembre. Venuti a conoscenza dei test ancora in corso sui dispositivi, gli addetti ai lavori hanno prontamente ricollocato entrambe le fasi tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Samsung, nel frattempo, potrà vendere con calma una decina di milioni di Galaxy S III e lanciare anche il Galaxy Note.

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Epic Games mostra i videogiochi del futuro

Epic Games, società leader nello sviluppo dei motori grafici per i videogiochi, ha mostrato l’Unreal Engine 4 con le prime immagini che mostrano le potenzialità della prossima generazione di console.

Le immagini che potete vedere qui sotto sono tratte da una dimostrazione tecnica della durata di 153 secondi, mossa dalla scheda grafica nVidia Kepler GTX 680. Il motore grafico introduce un’illuminazione dinamica che si comporta in risposta alle sue proprietà piuttosto che a effetti programmati.

Questo vuol dire che laddove finora elementi spettacolari come quelli che potete vedere qui di seguito erano precalcolati (un po’ come i film in computer grafica), in questo caso tutto ciò che si vedrà a schermo sarà calcolato in tempo reale, ossia al momento. Ciò, com’è facile intuire, necessità di un motore grafico capace di prestazioni eccezionali, perché ogni volta che verrà eseguita questa sequenza, i risultati non saranno mai uguali a se stessi.

«C’è una grande responsabilità sulle spalle del nostro team e sul nostro studio per portare il settore dei videogiochi nella prossima generazione», ha dichiarato il design director di Gears of War, Cliff Bleszinski. «Toccherà a Epic, e a Tim Sweeney in particolare, motivare Sony e Microsoft a non riposare sugli allori. Le console hanno bisogno di un salto generazionale, hanno bisogno di calcolare Avatar in tempo reale, perché io lo voglio e lo vogliono anche i giocatori»

Per saperne di più non resta dunque che attendere il prossimo E3 (Electronic Entertainment Expo) di Los Angeles, la più importante fiera di videogiochi al mondo che si terrà quest’anno dal 5 al 7 giugno. In quell’occasione l’Unreal Engine 4 sarà mostrato al pubblico, e noi di Eurogamer saremo lì a testimoniare l’evento e a raccontarvi se il futuro dei videogiochi sia effettivamente già iniziato.

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Addio mal di denti

Nanotecologie al “dente” – Un gruppo di ricercatori dell’Università del Maryland, capitanati dal professor Huakun XU – direttore del dipartimento biomateriali e ingegneria tissutale – hanno sperimentato una nuova cura che sembra avere del miracoloso, ma che potrebbe allo stesso tempo creare una profonda “frattura” nei rapporti tra scienziati e dentisti, non solo negli States!

Un calcio all’argento – È ormai cosa risaputa che il nanosilver, conosciuto anche come argento colloidale, sia un potente antibiotico naturale.
Viene utilizzato da anni per strumenti dentistici e bendaggi, ma a nessuno era venuto in mente finora di usarlo per rigenerare la struttura dei denti danneggiata dai batteri e allo stesso tempo eliminare i batteri nocivi.
La ricetta? Il nanosilver con il suo “superpotere” di igienizzare “a oltranza” la cavità – anche dopo l’otturazione – e nano particelle di calcio con il compito di permeare e rafforzare il dente così da garantirne, in teoria, l’integrità nel corso del tempo.

La scienza avanza, il business retrocede – Che la scoperta scientifica sia sensazionale, non c’è ombra di dubbio, ma siamo sicuri che i dentisti siano veramente favorevoli e propensi ad appoggiare un progresso di questo tipo? Con una cura del genere c’è la seria possibilità che i clienti restino “troppo sani” per “troppo tempo”.

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