Per la nostra rubrica del venerdi, “che fine ha fatto“, questa volta voglio dedicarla ad una persona scomparsa ieri.
Purtroppo sappiamo bene che fine ha fatto, perchè ieri ci ha lasciato Lucio Dalla, uno dei cantautori più poetici della canzone italiana.
Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1º marzo 2012) è stato un cantautore, attore e regista italiano.
Sul piano musicale è stato uno dei più affermati cantautori italiani, considerando la continuità della sua carriera che sfiora i 50 anni di attività artistica.
Musicista di formazione jazz, riscopertosi poi autore dei testi delle sue canzoni in una fase matura, ha suonato da clarinettista e sassofonista, e talvolta da tastierista.
La sua produzione musicale ha attraversato numerose fasi, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana.
A partire dai primi anni ’70 arrivano brani di un certo successo come: “4/3/1943”.
Nel ’77 Dalla diventa cantautore, e le vendite dei suoi dischi decollano a partire da “Com’è profondo il mare”.
Nello stesso periodo, l’amicizia con Francesco De Gregori sfocia in alcuni brani cantati in coppia (“Cosa sarà” e “Ma come fanno i marinai”), e un tour congiunto, “Banana republic”. Dall’esperienza, cui partecipa tra l’altro Ron, viene tratto un fortunatissimo album live.
Nel 1986 incide “Caruso”, il suo maggiore successo: verrà ripresa anche da Pavarotti, e incisa in una trentina di versioni in tutto il mondo.
Sono anni quelli che si susseguono ricchi di album, tra cui “Cambio” che stabilisce il suo record di vendite (tuttora tra i più venduti della storia della canzone italiana).
A novembre 2011 esce invece QUESTO E’ AMORE, raccolta di canzoni meno note in cui spiccano anche un paio di duetti, tra cui quello con Marco Mengoni.
Il 15 gennaio 2012 viene annunciata la sua partecipazione al Festival di Sanremo, dove accompagnerà PierDavide Carone in gara nei Big con “Nanì”.
Scompare improvvisamente il 1° marzo 2012 per un infarto, mentre era in Svizzera in tour.
Ciao e alla prossima,
Marco